Botti, in vendita la «bomba di Lavezzi» Ancora sequestri in tutta la Campania
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■ Sequestri anche nel Salernitano e nel Sannio |
NAPOLI
(31 dicembre) – Quest’anno i venditori di botti l’hanno chiamata «bomba
Lavezzi» dal nome del giocatore più amato dai napoletani. È l’erede
della «bomba Maradona» creata un quarto di secolo fa, all’arrivo
dell’ex fuoriclasse argentino all’ombra del Vesuvio.
Ma il nome del superbotto nacque nella sala cronisti della Questura di
Napoli ad opera di un «anziano» ed esperto cronista che scrivendo un
pezzo sul giornale, intese dare alla «bomba» il nome dell’ex «pibe de
oro» per fare presa sui lettori.
Sfumata l’epoca d’oro di Diego «’O pallone ‘e Maradona» con il passare
del tempo ha cambiato nome varie volte. Dopo l’attentato alle Torri
Gemelle, gli spregiudicati venditori di botti proibiti appiopparono
alla bomba il macabro nome del terrorista islamico Bin Laden.
Poi arrivò «’A finanziaria ‘e Prodi», «’A capata ‘e Zidane» (La testata
di Zidane), che il francese rifilò durante la finale dei Mondiali al
campione neroazzurro Marco Materazzi.
La «bomba Lavezzi» costa tra i 50 e i 100 euro ma è presumibile che a
poche ore dal Capodanno il prezzo salga, come spesso avviene.
Nonostante i sequestri e la vigilanza fino all’ultimo minuto, alla fine
i superbotti sono sempre molto venduti.
Non mancano le truffe: spesso il «pallone» è solo una «scatola» vuota:
il classico «pacco» napoletano. I venditori di botti li tengono
separati (non solo la bomba di Lavezzi ma anche altri tipi di fuochi
proibiti) dagli artifici pirotecnici legali. Basta un cenno da una
persona conosciuta e le bombe saltano fuori come d’incanto dal cofano
di un’auto parcheggiata a qualche centinaio di metri o da un locale non
molto distante dalla bancarella.
Negli ultimi anni si sta sparando sempre meno ma ancora troppo per dire
finalmente che la pessima abitudine di sparare bombe sia stata
archiviata per sempre e che Napoli possa definirsi città civile la
notte di Capodanno. Il numero dei feriti è ancora troppo alto anche se
a fare paura negli ultimi anni è l’abitudine sempre più frequente di
festeggiare l’arrivo del nuovo anno impugnando pistole e sparando
all’impazzata.
Continuano i controlli. Sei persone arrestate e 19 denunciate in
stato di libertà, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di
detenzione illegale di materiale esplodente proibito. È il bilancio dei
controlli contro la vendita di artifici pirotecnici illegali o non
autorizzati, messi a segno dal 25 dicembre ad oggi dai carabinieri del
comando provinciale di Napoli.
Come fanno sapere i carabinieri, durante i controlli sono stati
complessivamente sottoposti a sequestro micidiali ordigni esplosivi
artigianali del peso complessivo di 3.797 kg. I botti sequestrati erano
immagazzinati in scantinati o depositi di vario genere pronti per
essere immessi sul mercato oppure per essere venduti su strada.
Ancora un sequestro in provincia. Tre due quintali di botti sono
stati sequestrati dalla polizia della Questura di Napoli nel corso dei
controlli per Capodanno. Gli agenti del commissariato di
«Giugliano-Villaricca» hanno sequestrato ieri 334 bombe carta. Gli
ordigni, tutti nella disponibilità di un pluripregiudicato di 44 anni
che abita in località Casacelle, a Giugliano, sono stati trovati e
sequestrati dai poliziotti in un giardino. L’uomo è stato denunciato in
stato di libertà.
Anche gli agenti del commissariato di polizia «San Giuseppe Vesuviano»
hanno sequestrato ieri circa 200 kg di botti di IV e V categoria,
denunciando in stato di libertà 3 persone. L.S.B. di 56 anni,
nonostante gli fosse stata sospesa la licenza per la vendita di
materiale pirico di IV e V categoria, custodiva illegalmente, nel suo
negozio, il materiale esplodente.
Denunciati due acquirenti. Due acquirenti di fuochi pirotecnici
pericolosi sono stati denunciati dalla polizia a Napoli durante una
serie di controlli effettuati ieri. I due acquirenti erano nel negozio
di un commerciante di 56 anni, a sua volta denunciato, al quale era già
stata sospesa la licenza per la vendita di fuochi pirotecnici. Durante
l’operazione, compiuta dagli agenti del commissariato San Giuseppe
Vesuviano, sono stati sequestrati 200 chilogrammi di botti pericolosi
che il commerciante aveva in bottega.