Benzina, nuova ondata di rincari Saglia vede l’Antitrust, il Pd attacca
ROMA
(27 aprile) – Nuovi rincari dei carburanti. Dopo l’ondata di rialzi di
ieri, oggi hanno rivisto al rialzo i listini i marchi Agip, Api-Ip, Erg
e Tamoil. Nel dettaglio, dal monitoraggio di quotidianoenergia.it,
risulta che a quattro giorni dall’ultimo intervento, l’Agip torna ad
aumentare la benzina di 0,6 centesimi, fino a 1,431 euro/litro, e il
diesel di 0,8 centesimi a 1,275 euro/litro.
Api-Ip ha corretto all’insù la verde di 1 centesimo fino a 1,427
euro/litro e il diesel di 0,6 centesimi, andando a 1,269 euro/litro.
Erg è salita di 0,5 centesimi su entrambi i prodotti, portandosi così a
1,428 euro/litro sulla verde e a 1,269 euro/litro sul diesel. Infine
Tamoil ha aumentato il solo diesel: +0,6 centesimi a 1,274 euro/litro.
«Con il recupero di queste ultime settimane, i prezzi internazionali
dei carburanti sono tornati su livelli molto vicini a quelli pre-crisi
del 2008 sebbene in presenza di un cambio euro/dollaro meno favorevole.
Dall’inizio dell’anno le quotazioni internazionali della benzina
(Platts) in media sono infatti cresciute di 6,3 centesimi euro/litro
contro i 6,2 centesimi dei prezzi interni al netto delle tasse, mentre
quelli del gasolio rispettivamente di 7,3 e 5,9 centesimi euro/litro».
È quanto si legge in una nota dell’Unione Petrolifera, in cui si
sottolinea «come nello stesso periodo gli aumenti dei prezzi interni
siano stati inferiori a quelli registrati in paesi come Germania,
Francia e Spagna».
«Questa settimana ci incontriamo con l’Antitrust per parlare
dell’aggiornamento settimanale dei prezzi» della benzina, previsto nel
protocollo per la riforma del sistema dei carburanti, ha intanto
annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia.
«Altro che protocollo di lavoro o chiedere un incontro all’Antitrust
il governo e il sottosegretario Saglia per affrontare efficacemente la
questione degli aumenti del prezzo del carburante dovrebbero adottare
decisioni efficaci ed immediate», dice Stefano Fassina, responsabile
Economia e Lavoro del Pd. «L’inerzia decisionale è un’ulteriore
conferma della paralisi dell’attività del governo. A dicembre scorso
era stato lo stesso Saglia ad annunciare un imminente provvedimento
legislativo e da allora non si è visto né un decreto legge né un
disegno di legge».